Written by Jock Dominie. £12, 276pp.
The Russian Revolution remains a landmark event in history. For the bourgeois historians, the October Revolution is thought to be a tragedy that set back the achievements of the “democratic” February Revolution, and allowed the Bolsheviks to wreak havoc on their citizens and the world. For the Stalinists, the events of 1917 paved the way for the birth of the USSR, which they point to as a prototypical example of “socialism in one country”. In reality, the February and October Revolutions were both part of the same proletarian revolution.
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Direi che più che una
Direi che più che una necessità è un dato di fatto. Sicuramente lo sviluppo della produzione della tecnologia e della distribuzione nel capitalismo, che socializza sempre di più la produzione a livello mondiale mentre rende l'appropriazione dei prodotti sempre più privata pone le premesse per una società di tipo superiore. Certamente da questo punto di vista parlare di ritorno alla lira, difesa dello Stato nazionale eccetera significa semplicemente tornare, nella migliore delle ipotesi, al programma Borghese del 1800. Dal nostro punto di vista esiste una sola parola d'ordine: abolizione di tutte le frontiere, sostituzione degli Stati con le strutture del potere proletario, espropriazione di tutti i mezzi di produzione e avvio di un piano della produzione guidato dalla ricognizione dei bisogni. Il resto sono... Chiacchiere della sinistra borghese.
verissimo. paradossalmente
verissimo. paradossalmente uno come melenchon che di marxista non ha neanche un unghia aveva lo stesso programma della le pen solo depurato dagli aspetti carogneschi del razzismo. il dato di fatto e' che marx e' sempre piu' attuale e il materialismo storico si dimostra sempre piu' vero. il capitalismo e' un fenomeno globale...gli stati nazione sono in via di superamento.....quindi la rivoluzione o sara' mondiale o non sara'.
giustissimo,
giustissimo,
mi capita a faciuolo un articoletto che fa vedere come essere dei pretesi marxisti non basta. Fusaro che si pretende marxista usa le categorie marxiste per difendere... le posizioni più biecamente reazionarie, alla casapound.
Insomma, essere marxisti senza essere rivoluzionari e internazionalisti equivale a qualcosa tipo... difendere i diritti dell'uomo militando nell'andrangheta
beh ma fusaro e' tutto quello
beh ma fusaro e' tutto quello che e' possibile essere ma non marxista.....solo gli sprovveduti lo possono prendere per serio. mi ricorda certe tipiche mosse della destra estrema per infiltrarsi nel movimento operaio, dividerlo cosi da tenerlo buono. li non ha neanche senso parlare di sinistra borghese.....li siamo nel neofascismo tinto di rosso.
letto l'articolo! a parte che
letto l'articolo! a parte che questo pseudofilosofo parla di capitale senza parlare di classi.....tipico della destra estrema e di certa sinistra borghese. ma qui si va oltre....si punta a dividere il proletario secondo il motto romano dividi et impera. migranti contro bianchi si arriva a tale bassezza con il signor fusaro il quale non solo rifiuterebbe i diritti sociali per gli stranieri ma negando la cittadinanza gli rifiuta perfino i piu' elementari diritti borghesi......poi articolo pubblicato da "il fatto quotidiano" il quale va a braccetto pure con la cgil....insomma niente di nuovo sotto il sole...la solita ammucchiata....il solito ministrone condito con un po' di complottismo paranoico un po' di nazionalismo e qualche goccia di riforismo. ricorda molto i primi fasci di combattimento. il marxismo e' l'opposto....scienza, tanto studio e pieni ben radicati nella realta'.