globalizzazione e entita' sovranazionali

mi chiedevo se il processo di globalizzazione intesa sia come forma di mercato ma anche tecnologica con il conseguente appiattimento delle varie tradizioni usi e costumi dei popoli sia una necessita' per uno scoppio di una rivoluzione sociale globale???......e se certo sovranismo anche di partiti sedicenti comunisti ovvero quello di tornare indietro ai vecchi stati nazione sia un fenomeno reazionario? quindi un internazionalista dovrebbe diffondere la sua lotta in solidarieta' con i vari proletariati dell' unione europea??? tornare allo stato nazione anche da una prospettiva sociale mi sa di reazione.

Forum: 

Direi che più che una necessità è un dato di fatto. Sicuramente lo sviluppo della produzione della tecnologia e della distribuzione nel capitalismo, che socializza sempre di più la produzione a livello mondiale mentre rende l'appropriazione dei prodotti sempre più privata pone le premesse per una società di tipo superiore. Certamente da questo punto di vista parlare di ritorno alla lira, difesa dello Stato nazionale eccetera significa semplicemente tornare, nella migliore delle ipotesi, al programma Borghese del 1800. Dal nostro punto di vista esiste una sola parola d'ordine: abolizione di tutte le frontiere, sostituzione degli Stati con le strutture del potere proletario, espropriazione di tutti i mezzi di produzione e avvio di un piano della produzione guidato dalla ricognizione dei bisogni. Il resto sono... Chiacchiere della sinistra borghese.

verissimo. paradossalmente uno come melenchon che di marxista non ha neanche un unghia aveva lo stesso programma della le pen solo depurato dagli aspetti carogneschi del razzismo. il dato di fatto e' che marx e' sempre piu' attuale e il materialismo storico si dimostra sempre piu' vero. il capitalismo e' un fenomeno globale...gli stati nazione sono in via di superamento.....quindi la rivoluzione o sara' mondiale o non sara'.

giustissimo,

mi capita a faciuolo un articoletto che fa vedere come essere dei pretesi marxisti non basta. Fusaro che si pretende marxista usa le categorie marxiste per difendere... le posizioni più biecamente reazionarie, alla casapound.

Insomma, essere marxisti senza essere rivoluzionari e internazionalisti equivale a qualcosa tipo... difendere i diritti dell'uomo militando nell'andrangheta

ilfattoquotidiano.it

beh ma fusaro e' tutto quello che e' possibile essere ma non marxista.....solo gli sprovveduti lo possono prendere per serio. mi ricorda certe tipiche mosse della destra estrema per infiltrarsi nel movimento operaio, dividerlo cosi da tenerlo buono. li non ha neanche senso parlare di sinistra borghese.....li siamo nel neofascismo tinto di rosso.

letto l'articolo! a parte che questo pseudofilosofo parla di capitale senza parlare di classi.....tipico della destra estrema e di certa sinistra borghese. ma qui si va oltre....si punta a dividere il proletario secondo il motto romano dividi et impera. migranti contro bianchi si arriva a tale bassezza con il signor fusaro il quale non solo rifiuterebbe i diritti sociali per gli stranieri ma negando la cittadinanza gli rifiuta perfino i piu' elementari diritti borghesi......poi articolo pubblicato da "il fatto quotidiano" il quale va a braccetto pure con la cgil....insomma niente di nuovo sotto il sole...la solita ammucchiata....il solito ministrone condito con un po' di complottismo paranoico un po' di nazionalismo e qualche goccia di riforismo. ricorda molto i primi fasci di combattimento. il marxismo e' l'opposto....scienza, tanto studio e pieni ben radicati nella realta'.