Written by Jock Dominie. £12, 276pp.
The Russian Revolution remains a landmark event in history. For the bourgeois historians, the October Revolution is thought to be a tragedy that set back the achievements of the “democratic” February Revolution, and allowed the Bolsheviks to wreak havoc on their citizens and the world. For the Stalinists, the events of 1917 paved the way for the birth of the USSR, which they point to as a prototypical example of “socialism in one country”. In reality, the February and October Revolutions were both part of the same proletarian revolution.
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La democrazia è la migliore
La democrazia è la migliore delle forme che il capitalismo usa per il suo accrescimento. Questo non vuol dire che nelle gradazioni e varianti, ad esempio la plurialità del partito unico cinese, di una forma specifica, il capitalismo non riesca a svilupparsi.
«L'ironia della storia, che poi altro non è se non la dislocazione ineguale e sproporzionata delle forze produttive, ha voluto che noi comunisti, in determinati momenti e situazioni, dovessimo appoggiare al massimo i democratici per fare progredire la lotta delle classi. In questo senso, anche se per principio siamo per il comunismo e non per la democrazia non abbiamo per principio quello di non appoggiare la democrazia. Appoggiamo, per esempio, la rivoluzione democratico-borghese perchè sviluppa le forze produttive. Combattiamo la democrazia delle metropoli imperialistiche perchè le porta alla distruzione»
In questo momento i comunisti devono combattere la democrazia nelle metropoli dell'imperialismo europeo e valutare ogni rapporto di potenza con gli altri imperialismi. Il nostro nemico è qui.
la citazione di cervetto from
la citazione di cervetto from "lotta comunista s.p.a." mi sembra quantomento fuoriluogo in questo sito.
se ho ben capito, al posto di
se ho ben capito, al posto di schierarsi contro l'imperialismo maggiore, gli stati uniti, alleati al polo orientale russo cinese, fare il contrario... penso che entrambe le "tattiche" siano puro esercizio intellettuale per sostenitori dell'onanismo ...un modo come un'altro di dividere il proletariato, disorientarlo e mandarlo al fronte. i "processi di decadimento" non si accellerano forse con la lotta di classe, con l'opposizione ai piani borghesi di estorsione del profitto? il dislocamento del proletarito sul piano imperialistico, altro non è che la possibilità borghese di perpetuare il proprio dominio.
l’indirizzo del Partito, dopo
l’indirizzo del Partito, dopo la guerra franco prussiana conclusasi con la comune di Parigi era che in Europa il proletariato non aveva più motivo di schierarsi con le proprie borghesie e comunque qualsiasi partecipazione attiva doveva essere giustificata dall’instaurazione del capitalismo in un ambito di economia feudale, cosa che poi avvenne in Russia nel 1905.
Rimase aperta e dibattuta l’eventualità di sostenere le borghesie dei paesi coloniali, ma solo e sempre in funzione di un successivo abbattimento del potere borghese locale.
In merito alle guerre imperialiste, si può solo fare una valutazione su come l’andamento delle stesse possa favorire una riscossa proletaria.
Normalmente è stato valutato che per il movimento comunista sarebbe stato più opportuna la sconfitta dei paesi capitalisti più attrezzati, ma è solo una considerazione, in quanto è chiaro che nei conflitti imperialisti vince sempre il paese più attrezzato, come è stato nei precedenti, sempre che non nascano al loro interno dei forti movimenti di opposizione di classe.
Le guerre imperialistiche non sono una partita di calcio dove si può partigianare per uni dei contendenti, è già accaduto in Cina nel 1927, in Spagna nel 37 e alla fine del secondo conflitto mondiale e l’esito è stato disastroso per il proletariato e per il Partito.
Oggi la situazione è ancora abbastanza confusa e le informazioni spesso non attendibili, non è da escludere che scaturiscano movimenti di classe, in fine tutto è nato dalle primavere arabe (rivolta per il caro vita e non per questioni religiose).
La vittoria della fazione più attrezzata (cosa prevedibile) allungherebbe il periodo di oppressione borghese, ma non sembra che questa soluzione sia la soluzione più prossima, dati i complessi intrecci di interessi e alleanze; forse è un bene, perché fu l’incancrenirsi della guerra, nel primo conflitto mondiale, che alimentò il crescere dei sentimenti rivoluzionari nelle masse proletarie che iniziarono a solidarizzare nelle trincee e fu una delle ragioni della fine del conflitto.
Le guerre hanno un costo, non solo in vite umane, e vanno contro la politica delle aristocrazie operaie e dei ceti medi, che vengono alimentati sempre meno nel proprio opportunismo.
Il tritacarne capitalistico deve girare ancora un po’...
penso che alla domanda non si
penso che alla domanda non si può rispondere con schemi o tifando per questo o quello o facendo gli strateghi del risiko.
è totalmente sbagliato qualsiasi ragionamento che arrivi, anche se lontanamente, ad assegnare un ruolo progressivo a questa o quella borghesia nazionale imperialista. Noi possiamo solamente tifare per la sconfitta del capitalismo e dell'imperialismo, in ogni forma essa si presenti, ma a conti fatti il nostro non si chiama tifo ma organizzazione politica.
insomma, il "sarebbe meglio vincesse questo o quello" è un ragionamento che potrebbe andare bene in osteria, ma se un comunista dovesse per caso passare per quell'osteria allora risponderebbe "ma che stai dicendo??!! siamo nell'epoca del capitalismo decadente, l'unica funzione progressiva la può svolgere il proletariato e la sua lotta di classe, il resto sono solo sciocchezze prive di costrutto!".