Written by Jock Dominie. £12, 276pp.
The Russian Revolution remains a landmark event in history. For the bourgeois historians, the October Revolution is thought to be a tragedy that set back the achievements of the “democratic” February Revolution, and allowed the Bolsheviks to wreak havoc on their citizens and the world. For the Stalinists, the events of 1917 paved the way for the birth of the USSR, which they point to as a prototypical example of “socialism in one country”. In reality, the February and October Revolutions were both part of the same proletarian revolution.
The book can be ordered by emailing us at uk@leftcom.org and asking for our banking details, or by donating the cost of the publications required via Paypal using the “Donate” button. Postage charges should be added. If in the UK, and paying direct to our bank account, first class postage is free. If via Paypal add £2. For Europe cost of a copy with postage is €20 (EUR), for Australia it is $42 (AUD) and for the USA and anywhere else in the world it is $27 (USD).
Ciao rur. Il discorso è lungo
Ciao rur. Il discorso è lungo e complesso. Visto che nelle scrorse settimane si è tanto parlato della "caduta del muro" - per ricordarne la caduta a distanza di 25 anni - preferisco risponderti con questo ottimo articolo, scritto nel '89.
Saluti.
Il problema é posto male.
Il problema é posto male.
A vedere i termini del dibattito nel gruppo dirigente del PCUS, nessuno, proprio nessuno, sosteneva che la nuova economia dell'URSS non dovesse edificarsi su presupposti socialisti. Ed é significativo che Stalin, a modo suo, dovette poi adottare la politica economica sostenuta dalla sinistra bolscevica. D'altra parte, quale "socialismo" ha mai costruito Stalin? Un capitalismo di stato più violento e più sfruttattore del capitalismo occidentale. Ti consiglierei di leggere la biografia di Stalin scritta da Deutcher, una esposizione chiara ed onesta di tutto il dibattito nei termini esatti e documentali in cui si svolse. B.
Compagni torno a rispondere
Compagni torno a rispondere su questo argomento a distanza di mesi,ho approfondito il vostro punto di vista,trovo in questo sito analisi impeccabili e di classe ma su Stalin ho ancora troppe domande che necessitano risposte e vorrei conoscere il vostro punto di vista.Assoldato quindi,che la Russia era un paese feudale,che le rivoluzioni in occidente erano fallite,che il partito comunista aveva paradossalmente il compito di darsi un apparato industriale tramite la valorizzazione di capitale quindi tramite accumulazione di plusvalore quali alternative c'erano secondo voi da un punto di vista internazionalista?L'ipotesi del socialismo in un solo paese,il "fortino socialista" era totalmente da rigettare?E se si in favore di quale alternativa?E poi un altra cosa.Mi pare di capire che per voi la rivoluzione socialista è un fatto materialistico che non ha fasi intermedie.La grossa crisi strutturale porta alla barbarie,grossi sconvolgimenti sociali e quindi la rivoluzione internazionale,ma se una rivoluzione socialista fosse per svariati motivi possibile in un paese solo (si presume temporaneamente come prima tappa di una rvoluzione globale) sarebbe automaticamente da rigettare perchè nazione=borghesia,opportunismo ecc?