Written by Jock Dominie. £12, 276pp.
The Russian Revolution remains a landmark event in history. For the bourgeois historians, the October Revolution is thought to be a tragedy that set back the achievements of the “democratic” February Revolution, and allowed the Bolsheviks to wreak havoc on their citizens and the world. For the Stalinists, the events of 1917 paved the way for the birth of the USSR, which they point to as a prototypical example of “socialism in one country”. In reality, the February and October Revolutions were both part of the same proletarian revolution.
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Noi di Battaglia abbiamo
Noi di Battaglia abbiamo sempre sostenuto che i comunisti si devono ben guardare dal parteggiare per questo o per quel fronte imperialistico in conflitto. Ricordo in proposito la polemica fra Onorato Damen - nostro punto di riferimento politico - e Bordiga, che sostenne invece che una vittoria tedesca alla fine della Seconda guerra mondiale sarebbe stata auspicabile per il proletariato perché l'imperialismo tedesco rappresentava un "anello più debole" rispetto all'imperialismo angloamericano. Sbagliatissimo: i comunisti devono sempre auspicare il disfattismo rivoluzionario su tutti i fronti e contro tutti gli imperialismi. Inoltre, se c'era un fronte imperialistico a cui bisognava assolutamente opporre anche una resistenza armata, quello era il fronte imperialistico tedesco, che portava l'orrore nazista dei massacri di civili e dei campi di concentramento e sterminio ovunque arrivassero i suoi eserciti.
Tornando alla questione iniziale, chi ancora oggi sostiene che in funzione antiamericana sia giusto appoggiare questo o quel fronte imperialista, essendo l'imperialismo americano quello militarmente più forte, abbandona la via dell'internazionalismo proletario e procede su quella del socialpatriottismo.