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Le proteste per George Floyd
Proprio quando questo articolo era pronto per andare online, l'ennesima spudorata sparatoria della polizia alla luce del sole contro un cittadino americano di colore ha scatenato proteste furiose a Kenosha, Wisconsin. Jacob Blake è rimasto paralizzato dalla vita in giù. In aggiunta alla reintroduzione del coprifuoco, con la polizia e la Guardia Nazionale in assetto antisommossa schierati contro i manifestanti è arrivato un seguace di “Blue Lives Matter” (1): Il diciassettenne Kyle Rittenhouse, con un fucile carico e ha sparato a tre persone, uccidendone due. O almeno, questo è quello che riportano i testimoni della scena. Il suo avvocato sta preparando un'altra storia, quella di un giovane ragazzo che scappa da una folla armata e arrabbiata. Una cosa è certa, tutto questo è una manna dal cielo per la campagna elettorale di Donald Trump. Per lui la cosa migliore per tornare alla Casa Bianca è di farsi alfiere della linea "legge e ordine", non importa che il nocciolo della questione sia l'inosservanza della legge da parte della polizia. Nel frattempo, sempre più persone tra noi capiscono che il vero problema di fondo è la stessa società capitalista e la necessità di liberarsi di tutta l'infrastruttura legale e politica che sta alla base del potere degli abbienti contro la maggioranza dei non abbienti (qualunque sia il colore della loro pelle). In questo articolo, sosteniamo che l'alternativa a "legge e ordine" non è lo scioglimento della polizia, ma lo scioglimento dell'intero iniquo sistema.
Una volta Marx ha scritto che ci sono decenni che valgono giorni e giorni che valgono decenni. Nei giorni successivi al 26 maggio è sembrato di vivere quest'ultimo scenario descritto da Marx, in cui la rabbia e l'insoddisfazione vissute dai lavoratori, sia negli Stati Uniti che all'estero, si sono fuse in una manifestazione globale di frustrazioni durate decenni. Scene che ricordavano i disordini e le rivolte scoppiati in singole città durante la seconda metà dell'amministrazione Obama - come a Ferguson nel 2014, Baltimora nel 2015 e Dallas nel 2016 - si erano ampliate a quasi tutte le principali città del Paese, con un picco a metà giugno. Le proteste erano scoppiate sia nelle città più piccole degli Stati Uniti che in alcune città all'estero. Le manifestazioni continuano ancora oggi, ma nel corso dell'estate si sono stabilizzate nella maggior parte delle località. Sia i simpatizzanti che i membri dell'ICT, che comprendono l'IWG negli Stati Uniti, la CWO nel Regno Unito e Klasbatalo in Canada, sono intervenuti ovunque attivamente nelle proteste in città come New York, Philadelphia, Londra, Montreal, Toronto, Los Angeles, Trenton, Richmond e Adelaide.
Questi disordini sono stati inizialmente scatenati dallo spietato assassinio di George Floyd da parte di poliziotti razzisti a Minneapolis. La sua morte può aver fatto da catalizzatore delle dimostrazioni, ma presto è diventato chiaro che le proteste erano rivolte a questioni ben più profonde. In realtà George Floyd è stato solo uno delle migliaia di persone di colore uccise dalla polizia negli ultimi anni (benché la tradizione risalga a molto più addietro). In risposta a ciò, la classe lavoratrice di tutte le “razze” si è sollevata in solidarietà con i lavoratori di colore per protestare contro decenni di brutalità della polizia e di violenze approvate dallo Stato.
La circostanza che la rivolta sia multirazziale e abbia suscitato una risposta così intensa da parte della classe dei lavoratori è dovuta al fatto che le ragioni vanno più in profondità della semplice violenza della polizia contro i neri. Un numero crescente di lavoratori bianchi ha compreso non solo che un attacco ad una sezione della classe è un attacco alla classe nel suo insieme, ma anche il ruolo che la polizia riveste nella società capitalista. In altre parole che la polizia ha un ruolo sociale molto chiaro che non consiste nel proteggere i cittadini o nell'essere custode della sicurezza pubblica, ma piuttosto nell'essere la teppaglia armata della classe capitalista. Il suo compito è quello di proteggere la proprietà e salvaguardare gli interessi del capitale, il che include il terrorizzare coloro che sono in conflitto con i suoi interessi. Mentre questo fatto è ora abbastanza evidente per come la polizia ha risposto alle proteste e alle manifestazioni in tutto il paese, i comunisti hanno compreso già da lungo tempo il ruolo della polizia in difesa del capitalismo.
Abolizione della polizia o riforma
Dopo la morte di George Floyd, "abolire la polizia" è diventato uno slogan sempre più popolare nelle proteste contro la polizia in tutto il paese. Gli elementi sedicenti di sinistra anticapitalista dichiarano di opporsi alla riforma della polizia, invocandone invece l'abolizione. (Come comunisti, ci distinguiamo dai sinistrorsi perché per “sinistra” si intende l'ala sinistra del capitale). La formazione obbligatoria per contrastare i pregiudizi istintivi, l'addestramento alla riduzione e risoluzione delle crisi, e la richiesta di telecamere portatili personali sono alcuni esempi di riforme che non sono riuscite a frenare gli atti di violenza della polizia o a ridurre il numero di neri disarmati uccisi dalla polizia per reati non violenti. Quando si sono resi conto dei limiti della riforma, gli attivisti hanno chiesto di abolire le forze di polizia sciogliendole e sostituendole con una forma alternativa di polizia al servizio della comunità. Le parole "abolizione" e "riforma" sono state annacquate a tal punto che i due concetti sono usati in modo intercambiabile. La percezione comune di ciò che costituisce la riforma rimanda a piccoli cambiamenti politici, mentre lo scioglimento della polizia e la sua sostituzione con un'altra istituzione chiamata diversamente, viene interpretata come qualcosa di "radicale" che va di pari passo con la soppressione, invece che come il pacchetto di riforme di base che è in realtà.
Il problema del movimento per l'abolizione della polizia non è l'idea dell'abolizione, ma la convinzione che una tale struttura possa essere abolita nel capitalismo. Questa convinzione implica il presupposto che la polizia sia un'istituzione che può essere separata dalle sue radici capitalistiche e distrutta dall'interno. I comunisti comprendono che la polizia esiste come strumento della borghesia, per difendere gli interessi del capitale. Pertanto, essa continuerà ad esistere per tutto il tempo in cui il capitalismo ne avrà bisogno per continuare a funzionare. L'abolizione della polizia non può essere un obiettivo separato, o qualcosa che possa portare a un "graduale sviluppo" del comunismo. Solo quando il capitalismo sarà abolito la polizia diventerà finalmente obsoleta.
Storia della polizia
La polizia è stata inventata all'inizio del XIX secolo in Inghilterra e più tardi negli Stati Uniti come risposta agli assembramenti, non alla criminalità. Le forze di polizia erano pensate originariamente per controllare grandi folle ribelli - con specifico riferimento agli scioperi dei lavoratori in Inghilterra, alle rivolte nel nord degli Stati Uniti e alla minaccia di insurrezioni degli schiavi nel Sud - nel periodo dal 1825 al 1855. Questa storia della polizia dimostra che essa non è mai stata un'istituzione creata per proteggere i suoi cittadini, ma piuttosto un'istituzione che ha sempre fatto ricorso alla violenza e alle tattiche intimidatorie per reprimere le manifestazioni della classe operaia e le azioni collettive.
La rivoluzione industriale in Inghilterra è stata un catalizzatore della lotta di classe - l'industrializzazione stessa fu un passo necessario verso la creazione del proletariato; più i lavoratori protestavano per salari più alti e migliori condizioni di lavoro, più diventavano una minaccia per la classe capitalista. La Rivoluzione francese del 1789 portò a rendere illegali i sindacati e le riunioni con oltre 50 persone in Inghilterra - a causa del timore della classe dominante britannica che i lavoratori inglesi si ispirassero a quelli francesi. I lavoratori inglesi continuarono ad organizzare manifestazioni sempre più ampie dal 1792 al 1820, sebbene incontrassero l'opposizione dell'esercito. Il massacro di Peterloo del 1819 a Manchester vide i soldati caricare una pacifica folla di 80.000 persone, uccidendone 11 e ferendone centinaia. Sebbene il massacro avesse lo scopo di controllare la folla e reprimere le manifestazioni, portò invece ad un aumento degli scioperi e delle proteste. L'esercito non poteva continuare a giustiziare i leader dello sciopero, dal momento che le manifestazioni crescevano e si correva il rischio di rendere i lavoratori dei martiri e suscitare così una risposta più organizzata. Questo portò nel 1829 alla creazione della Polizia Metropolitana di Londra, che aveva lo scopo di disperdere le folle attraverso la violenza non letale - una forma di brutalità poliziesca che permetteva loro di intimidire e controllare i lavoratori senza giustificare una risposta collettiva. La polizia era diffusa in tutta Londra, controllando così la vita quotidiana della classe operaia attraverso la sorveglianza di quartiere. La forza di polizia moderna assume così la sua forma.
Sebbene il contesto storico dello sviluppo delle forze di polizia in luoghi come New York e Charleston sia diverso da quello di Londra, il fatto che queste istituzioni siano state create per imporre il controllo della folla e intimidire i lavoratori rimane lo stesso. È importante riconoscere che il controllo sugli individui attraverso atti di violenza per "far rispettare la legge" va ben oltre la discriminazione razziale o la semplice difesa della proprietà privata. Che si tratti di un atto quotidiano e localizzato di brutalità della polizia su un individuo, o su più larga scala della polizia antisommossa che provoca violenza lanciando gas lacrimogeni e proiettili di gomma contro manifestanti pacifici, entrambi sono metodi usati per domare la classe lavoratrice e difendere gli interessi della borghesia. Poiché la forza di polizia esiste solo per adempiere a questo scopo, essa continuerà ad esistere nonostante qualsiasi tentativo di "abolizione della polizia", fintanto che vivremo in una società capitalista.
I politici borghesi e la riforma
La maggior parte delle persone sono in grado di comprendere e di non farsi ingannare dagli sforzi cinici e ipocriti di aziende come Wawa quando mostrano "Black Lives Matter" in quegli stessi negozi in cui impiegano lavoratori neri che preparano panini per meno di un salario di sussistenza, o quando la Nike lancia una sciatta pubblicità che invita la gente a non essere razzista e ad opporsi all'oppressione, mentre nello stesso tempo approfitta del lavoro carcerario in Cina. Tuttavia, anche per molte delle stesse persone che si esprimono contro il terrore poliziesco e contro il razzismo di sistema, è facile farsi abbindolare dalla propaganda sotto forma di bei gesti fatti dai politici borghesi. Sebbene noi, come comunisti, sappiamo che l'abolizione della polizia può avvenire solo con l'abolizione del capitalismo e non prima, sia i politici liberali che quelli conservatori si rendono conto che l'idea dell'abolizione della polizia rappresenta una minaccia per il capitalismo. Dopotutto, la classe capitalista ha bisogno dell'esistenza della polizia per mantenere il suo sistema di sfruttamento. Vedere così tante persone in ogni grande città americana che protestano contro lo stato di polizia e il sistema capitalista, ha fatto capire alla classe dominante e ai suoi lacchè politici che devono agire in fretta. Molti, naturalmente, si sono attestati sul classico standard di "legge e ordine", negando l'oppressione che stava verificandosi in modo evidente. Probabilmente i politici più infami sono stati in realtà quelli che hanno sfoggiato gli slogan più populisti e hanno invocato un cambiamento progressivo, mentre al contempo partecipavano allo sfruttamento di quelle stesse persone che affermavano di sostenere e rappresentare.
Sono i personaggi alla Joe Biden e Kamala Harris, gli Andrew Cuomo, Ilhan Omars e persino i "socialisti" democratici che twittano #blacklivesmatter e invocano il divieto federale della stretta al collo, come se questo cambiasse qualcosa. Politici che hanno cercato di rimanere "privi di pregiudizi razziali" durante i disordini di Ferguson, denunciando allo stesso tempo il razzismo, quelli che dicono di sostenere entrambe le parti allo scopo di ottenere sostegno da una platea più ampia e moderata. Una volta che un movimento acquista capacità di attrazione e diventa una potenziale minaccia al loro potere, loro ne cavalcano il successo per poi orientarlo verso la propria tomba. Noi vediamo i piani di riforma della polizia per quello che sono: misure la cui concessione sarebbe un eccesso volto a placare la rabbia di così tanti lavoratori e a dare loro un falso senso di sicurezza. Il tutto perché essi ritornino alle loro vite di schiavitù salariale e continuino a vendere la loro forza lavoro senza mettere in discussione il sistema stesso che la classe dominante al potere cerca così disperatamente di proteggere.
Oltre al piano proposto da Joe Biden di dare alla polizia 300 milioni di dollari in più alla voce riforma della polizia, piani simili sono stati proposti e messi in atto da politici Democratici nelle loro città e nei loro stati. A New York City, per esempio, il consiglio comunale ha approvato quella che alcune fonti dei media hanno definito una serie di "ampi progetti di legge di riforma della polizia" che includono un "sistema di sanzioni per gli agenti di polizia con provvedimenti disciplinari, un sistema per intervenire con la formazione per gli agenti che considerati "problematici", e un progetto di legge che introduce per legge il diritto di registrare le operazioni effettuate dalla polizia".
Rimane molto improbabile che queste riforme avranno alcun effetto positivo sulla vita dei lavoratori neri che sono soggetti a continue vessazioni e al terrore da parte della polizia. La polizia ha dimostrato di non essere nient'altro che una banda organizzata, composta da membri che si affrettano a difendersi l'un l'altro ogni volta che vengono minacciati, soprattutto nel caso di indagini pubbliche sulle violenze che infliggono a civili innocenti. Chi sarà colui che rafforzerà il sistema sanzionatorio nei confronti degli agenti giudicati problematici? chi garantirà il diritto a filmare la polizia? Probabilmente le stesse forze dell'ordine, che storicamente non si sono mai assunte la responsabilità delle loro azioni. E se non è la polizia a supervisionare l'attuazione di queste riforme, allora probabilmente saranno i politici borghesi e lo stesso sistema di giustizia penale razzista che tiene in prigione milioni di lavoratori dalla pelle nera, scura e bianca, costretti a fare lavori da schiavi per produrre merci a basso costo per le nostre amate multinazionali. Non importa che tipo di istituzione venga creata per sorvegliare e sanzionare la cattiva condotta della polizia, sarà sicuramente solo un altro apparato dello stesso Stato capitalista che si affida alla polizia per mantenere il suo potere. Per aggiungere la beffa al danno, il governatore di New York Andrew Cuomo ha detto esplicitamente ai manifestanti di New York: "Non avete bisogno di protestare, avete vinto".
E' chiaro che l'obiettivo delle limitate misure di riforma graduale che vengono approvate nelle città e negli Stati di tutto il Paese è quello di placare la rabbia dei manifestanti che protestano contro le manifestazioni di violenza della polizia e contro lo sfruttamento capitalista che ora risultano ben visibili al lavoratore medio. Questi mutamenti politici hanno il solo scopo di convincere le persone che le loro preoccupazioni saranno finalmente accolte, di spingerle ad accontentarsi in modo che i capitalisti e i loro politici servili possano continuare a sfruttare senza sosta la classe lavoratrice, che è stata ovviamente esasperata dalla pandemia.
Nonostante ciò, alcuni politici e alcuni organismi borghesi si sono impegnati a fare un passo in avanti rispetto alle tradizionali misure di riforma che storicamente sono state approvate ogni qual volta un caso di grave brutalità della polizia è diventato cronaca. Due settimane dopo le prime proteste per l'omicidio di George Floyd, è stato annunciato che il Consiglio comunale di Minneapolis aveva votato lo scioglimento delle forze di polizia e la creazione al suo posto di “un nuovo modello innovativo di pubblica sicurezza". Mentre il sindaco Jacob Frey non ha appoggiato questa misura di riforma e non ha potuto nemmeno impegnarsi a tagliare i finanziamenti alla polizia di Minneapolis; quello del Consiglio comunale di Minneapolis è chiaramente un piano con il quale politici progressisti si sono dati da fare per agganciarsi ad un movimento sempre più popolare a sinistra, abbellito da slogan radicali che chiedono "l’abolizione" della polizia.
Nonostante il fatto che una tale misura sarebbe stata impensabile nel dibattito politico americano dieci anni fa, non è qualcosa di cui essere contenti o da festeggiare, come molti sinistrorsi hanno fatto alla sua approvazione. È già stato chiarito che la polizia e il sistema capitalista sono le parti di una relazione simbiotica in cui dipendono l'uno dall'altro per mantenere le condizioni che garantiscono la loro stessa esistenza. Mentre il dipartimento di polizia di Minneapolis, così com'è attualmente, può essere sciolto, qualsiasi nuova struttura venga messa al suo posto svolgerà fondamentalmente lo stesso ruolo che la polizia ha sempre svolto.
I problemi riguardanti la Polizia di comunità
Molti attivisti anti-polizia vorrebbero che si redistribuissero i fondi e si sostituisse il dipartimento di polizia con un'istituzione basata sulla comunità che proteggerebbe la sicurezza e i diritti dei suoi cittadini. Alcune proposte chiedono che gli assistenti sociali e i professionisti della salute mentale sostituiscano gli agenti di polizia in risposta ad alcune chiamate al 911 (numero telefonico unico di emergenza, n.d.r.). Mentre è vero che i professionisti della salute mentale, risulterebbero più efficaci come primi interlocutori della polizia armata, i dipartimenti di polizia di tutti gli Stati Uniti che già lavorano con assistenti sociali e difensori delle vittime offrono poca flessibilità. I professionisti della salute mentale si trovano spesso ad affrontare limitazioni burocratiche quando collaborano con le forze di polizia e con il sistema legale, che impediscono loro di essere in condizione di aiutare veramente una vittima in difficoltà. Mentre una più ampia struttura di supporto alla salute mentale sembra essere una grande idea in astratto, l'istituzione, così come sarebbe concepita sotto il capitalismo, potrebbe anche comportare danni potenzialmente maggiori.
La psicologia come esiste nel capitalismo è un istituto borghese, così come lo è l'istruzione, attraverso la sua promozione della propaganda borghese che inculca negli studenti fin dalla giovane età. Ciò non significa che non vi siano benefici nella psicoterapia, o che tutti i terapeuti siano borghesi; significa semplicemente che la cura della salute mentale sotto il capitalismo è plasmata dagli interessi borghesi. Per esempio, il trattamento di disturbi come il ADHD (disturbo da deficit dell'attenzione ed iperattività, n.d.t) e la depressione sono spesso incentrati sull'aumento della produttività, alle persone viene insegnato a definire la propria autostima in base a quanto esse contribuiscono alla società. Persino gli psicoterapeuti con una coscienza di classe possono constatare come la mentalità capitalista continui a permeare la loro pratica nonostante la loro volontà. Per esempio, un parametro importante nel disturbo del comportamento (che di solito è la base per la diagnosi del disturbo di personalità antisociale in età adulta) nel DSM-5 include l'opposizione all'autorità e l’inosservanza della legge. Ciò comprende anche situazioni di entità più lieve come piccoli furti in negozi o mentire alla polizia, entrambi casi che non possono indicare accuratamente lo stato mentale di una persona. Un bambino cresciuto in povertà, che commette piccoli furti per sopravvivere e che ha sviluppato una diffidenza nei confronti delle forze di polizia a causa delle proprie esperienze negative, sta semplicemente reagendo alle condizioni materiali della sua realtà. Patologizzare tali comportamenti, quando essi sono una risposta al capitalismo, è una forma di manipolazione psicologica a livello istituzionale, che vuole sminuire l'effetto traumatizzante del capitalismo per scaricare tutto il peso della responsabilità sull'individuo. Sostituire le forze di polizia con un'istituzione di operatori della salute mentale può aumentare la trasformazione in patologia dell'"attività criminale". Inoltre, questa non può essere una soluzione per la sorveglianza, perché impedisce ai terapeuti di fornire un trattamento completo e allontana ulteriormente le minoranze che già diffidano del sistema sanitario. In definitiva, sostituire le forze di polizia con un sistema di assistenza psichiatrica comunitario significa semplicemente far indossare ai terapisti uniformi di polizia e costringerli a collaborare con lo Stato.
Quando il Consiglio comunale di Minneapolis aveva originariamente annunciato un piano per lo scioglimento delle forze dell'ordine, esso stesso aveva dichiarato che ci sarebbe stato ancora bisogno di persone per contrastare i crimini più violenti; semplicemente non sarebbero stati chiamati poliziotti. Gli agenti di polizia non smettono di essere agenti di polizia semplicemente perché sono chiamati con un altro nome. Inoltre, il sindaco di Minneapolis Jacob Frey aveva anche chiarito che la città intendeva concentrarsi sulla riforma invece che sull'abolizione. Sciogliere la polizia e sostituirla con un'istituzione "meno corrotta" non è un'abolizione reale, ma soltanto un cambiamento nel comando. La riforma non può essere parte di un "cambiamento graduale" verso il comunismo, poiché il capitalismo può essere abolito solo attraverso l'auto-organizzazione della classe lavoratrice e un partito rivoluzionario internazionalista. La sostituzione dei poliziotti razzisti con i leader della comunità non è sufficiente per porre fine alla brutalità della polizia o alla violenza di Stato contro la classe lavoratrice. Così come affidare il potere al politico del "male minore" non cambia il funzionamento del governo, sciogliere la polizia e darle un nuovo nome non cambia il fatto che entrambe sono istituzioni che esistono solo per difendere gli interessi del capitale.
A Camden, nel New Jersey
In mezzo a tutti gli appelli per l'abolizione della polizia, l'esempio di Camden, New Jersey, è stato fatto circolare da molti esponenti della sinistra come prova di come la loro visione sperimentale per la società possa essere attuata nella pratica. I titoli dei post sui social media di solito dichiarano come la città di Camden abbia smantellato il suo dipartimento di polizia nel 2012, con tassi di criminalità più bassi negli anni successivi. Inutile dire che i titoli e i post sui social media, sostenuti dalle principali testate giornalistiche che vorrebbero che Camden sia il modello verso cui il movimento per l'abolizione cerca di orientarsi, sono stati qualcosa di più che leggermente fuorvianti.
Il tasso di criminalità è sceso dopo l'attuazione della riforma della polizia di Camden. Nel 2013, ci sono state 1.950 segnalazioni di crimini violenti in città. 5 anni dopo, nel 2018, questo numero era sceso a 1.197. Si tratta di un calo significativo di circa il 38%. Tuttavia, per capire perché questi numeri sono diminuiti così come hanno fatto, gli abolizionisti della polizia dovrebbero ricordare i motivi per cui la gente generalmente ricorre alla criminalità. La criminalità è principalmente il risultato della povertà, della disoccupazione, della scarsa istruzione e della mancanza di risorse per i bambini - tutti sottoprodotti del capitalismo. Camden non ha approvato una serie di riforme sociali volte a migliorare le condizioni della classe lavoratrice e ad eliminare le cause profonde della povertà. Al contrario, il presunto smantellamento del dipartimento di polizia di Camden e i conseguenti cambiamenti della polizia in città sono avvenuti sotto gli auspici opposti. Infatti, la polizia di Camden è stata smantellata in seguito ad una serie di misure di austerità pubblica, insieme ad altri programmi sociali e servizi della città che sono stati tagliati come il dipartimento di polizia. Non sorprende quindi che lo spazio lasciato dall'assenza della polizia cittadina sia stato poi riempito sia dalla polizia della contea di Camden, sia da un sistema di sorveglianza corretto, volto a fermare i crimini prima che accadano. Anche se i progressisti indicheranno questo nuovo sistema come un esempio di polizia comunitaria, con agenti di pattuglia a piedi che interagiscono con i cittadini delle comunità che occupano, questa narrazione maschera la natura orwelliana di queste riforme, che hanno previsto un marcato aumento della presenza di telecamere, microfoni nascosti e lettori di targhe.
Questo livello estremo di sorveglianza ha permesso alle forze dell'ordine di segnalare persone per il più insignificante dei crimini, causando un aumento di 97.000 casi dal 2013 al 2014. La polizia della contea ha notificato 99 multe per aver guidato una bicicletta senza campanello nel periodo tra luglio e ottobre 2014; solo 1 multa era stata scritta per lo stesso reato l'anno precedente. Questo sistema di polizia ha permesso anche l'uso eccessivo della forza senza conseguenze, il che ha colpito in modo sproporzionato la popolazione nera. E' paradossale che i liberali utilizzino questa città come l'ideale a cui la riforma della polizia dovrebbe tendere, quando si è scoperto che un nero a Camden ha probabilità quattro volte e mezzo maggiori di affrontare un’aggressione e l'uso della forza da parte della polizia durante l'arresto, rispetto a un bianco. Lo stesso sistema di polizia esiste a Camden come in ogni altra parte del Paese, per quanto modernizzato e adattato alle sensibilità dei progressisti di periferia che amano l'impero e il capitalismo mascherato in termini più amichevoli.
In breve, il modello di polizia che esiste a Camden, anche se propagandato dai politici e dagli esperti di politica liberal come soluzione ai problemi di razzismo insito nell’attività di polizia, non è altro che un rafforzamento dello stesso oppressivo stato di sorveglianza che esiste in tutto il paese, e certamente non ha nulla a che vedere con l'abolizione della polizia.
Conclusioni
Quando il Consiglio comunale di Minneapolis ha originariamente annunciato a giugno il suo piano per lo scioglimento delle forze di polizia, molti esponenti della sinistra in tutti gli Stati Uniti hanno celebrato questo come un passo avanti, sostenendo che si trattava di un passo necessario "verso il socialismo". Al contrario, era in realtà dannoso per i lavoratori e per il programma comunista. Questa narrazione non solo travisa completamente l'abolizione e la riforma, ma convince anche la gente a pensare che un approccio graduale al comunismo possa funzionare. Inoltre, lo spegnersi delle proteste dopo l'annuncio originale dimostra che il governo ha raggiunto il suo obiettivo - placare i lavoratori dicendo loro che le loro preoccupazioni saranno affrontate, per poi esortarli di nuovo semplicemente a votare a novembre se vogliono vedere un "reale" cambiamento. Anche se le proteste sono ancora in corso in città come New York e Portland, l'entusiasmo nazionale si è spento e la gente viene semplicemente esortata a votare se vuole che la sua voce venga ascoltata.
Questa catena di eventi degli ultimi due mesi non è sorprendente. Il movimento Black Lives Matter è stato cooptato anni fa a sostegno dei Democratici, e questo reindirizzamento delle proteste contro la brutalità della polizia verso l’opzione elettorale ne è semplicemente un'estensione. Indirizzare le richieste della classe lavoratrice con promesse elettorali è una tattica usata da secoli. Ciò dimostra che i cambiamenti nelle politiche e nei voti non fanno nulla per affrontare alla radice le questioni che riguardano la classe operaia. La polizia continuerà a terrorizzare neri innocenti e senzatetto, indipendentemente da quale politico sia al potere, e indipendentemente da qualunque sistema comunitario "sostituisca" le forze di polizia a Minneapolis.
La polizia può essere abolita solo con l'abolizione del capitalismo. Il capitalismo può essere abolito solo attraverso l'auto-organizzazione della classe operaia e la formazione di un partito rivoluzionario internazionalista, non attraverso una riforma graduale o una votazione. Come comunisti, noi sosteniamo i manifestanti che protestano contro la brutalità della polizia, ma è importante riconoscere che oggi non esiste un movimento organizzato della classe operaia. Mentre è sempre positivo vedere gli elementi di lotta di classe evidenti nelle proteste, senza un movimento unificato, essi saranno disarticolati e non riusciranno a raggiungere alcun obiettivo a lungo termine verso la liberazione.
La classe operaia deve organizzarsi secondo una linea di classe. Trattare la brutalità della polizia come una questione esclusivamente razziale, piuttosto che come una questione di classe, implica già intrinsecamente una collaborazione di classe. Dà per scontato che i neri siano un unico monolite che condivide gli stessi interessi indipendentemente dalla loro posizione di classe. Un movimento disorganizzato, in combinazione con la crescente accettazione di politiche identitarie nei media mainstream, ha essenzialmente permesso la cooptazione da parte della piccola borghesia. Ciò dimostra quanto il capitalismo sia profondamente penetrato in ogni aspetto della nostra vita solo quando ci si rende conto del fatto che protestare contro l'assassinio di un nero disarmato ha portato semplicemente alla promozione di imprese di proprietà di neri e di corporations "progressiste". In che modo esattamente il sostegno a un ristorante di proprietà di persone di colore aiuta i lavoratori neri terrorizzati dalla violenza della polizia? Non lo fa e basta. I proprietari di imprese nere che compongono la piccola borghesia non condividono gli stessi interessi di classe dei lavoratori neri. La loro identità razziale non cambia il fatto che gli imprenditori sfruttano i dipendenti che assumono, compresi quelli che si pubblicizzano come piccole imprese a conduzione familiare che "sostengono" la comunità locale. Un nero borghese semplicemente non ha la stessa esperienza di un nero della classe operaia, e le sue interazioni con la polizia possono essere molto diverse a causa della sua posizione di classe. È possibile riconoscere il fatto che la brutalità della polizia negli Stati Uniti è fortemente indirizzata in senso razziale e colpisce in modo sproporzionato le persone di colore, pur rilevando che l'oppressione è radicata nella divisione in classi.
Riconoscere che la brutalità della polizia è una questione di classe non ignora l'impatto del razzismo. Infatti, dobbiamo essere sicuri di incorporare gli interessi dei lavoratori neri e di altri gruppi minoritari negli interessi dei lavoratori nel loro insieme. L'esempio dei conducenti di autobus a Minneapolis, New York e Chicago che si sono rifiutati di portare i manifestanti in prigione è stata un eccellente esempio di solidarietà di classe, che ha contribuito a dimostrare che i lavoratori di tutte le razze condividono gli stessi interessi. Dobbiamo incoraggiare questo tipo di solidarietà tra i lavoratori, perché esprime resistenza contro le tattiche borghesi che storicamente sono state usate per dividere la classe lavoratrice, per distrarci dalla vera minaccia e metterci l'uno contro l'altro. Dopotutto, l'azione di classe contro la violenza della polizia è nell'interesse di tutti i lavoratori, poiché un attacco contro una sezione della classe lavoratrice è un attacco contro tutti noi.
International Workers’ Group(1) “Blue lives matter” è lo slogan che fa il verso a “Black lives matter”, richiamando il colore della divisa della polizia.
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- 2000: Second intifada
- 2001: September 11 attacks
- 2001: Piqueteros Movement in Argentina
- 2001: War in Afghanistan
- 2001: G8 Summit in Genoa
- 2003: Second Gulf War
- 2004: Asian Tsunami
- 2004: Madrid train bombings
- 2005: Banlieue riots in France
- 2005: Hurricane Katrina
- 2005: London bombings
- 2006: Anti-CPE movement in France
- 2006: Comuna de Oaxaca
- 2006: Second Lebanon War
- 2007: Subprime Crisis
- 2008: Onda movement in Italy
- 2008: War in Georgia
- 2008: Riots in Greece
- 2008: Pomigliano Struggle
- 2008: Global Crisis
- 2008: Automotive Crisis
- 2009: Post-election crisis in Iran
- 2009: Israel-Gaza conflict
- 2020s
- 1920s
- 1921-28: New Economic Policy
- 1921: Communist Party of Italy
- 1921: Kronstadt Rebellion
- 1922-45: Fascism
- 1922-52: Stalin is General Secretary of PCUS
- 1925-27: Canton and Shanghai revolt
- 1925: Comitato d'Intesa
- 1926: General strike in Britain
- 1926: Lyons Congress of PCd’I
- 1927: Vienna revolt
- 1928: First five-year plan
- 1928: Left Fraction of the PCd'I
- 1929: Great Depression
- 1950s
- 1970s
- 1969-80: Anni di piombo in Italy
- 1971: End of the Bretton Woods System
- 1971: Microprocessor
- 1973: Pinochet's military junta in Chile
- 1975: Toyotism (just-in-time)
- 1977-81: International Conferences Convoked by PCInt
- 1977: '77 movement
- 1978: Economic Reforms in China
- 1978: Islamic Revolution in Iran
- 1978: South Lebanon conflict
- 2010s
- 2010: Greek debt crisis
- 2011: War in Libya
- 2011: Indignados and Occupy movements
- 2011: Sovereign debt crisis
- 2011: Tsunami and Nuclear Disaster in Japan
- 2011: Uprising in Maghreb
- 2014: Euromaidan
- 2016: Brexit Referendum
- 2017: Catalan Referendum
- 2019: Maquiladoras Struggle
- 2010: Student Protests in UK and Italy
- 2011: War in Syria
- 2013: Black Lives Matter Movement
- 2014: Military Intervention Against ISIS
- 2015: Refugee Crisis
- 2018: Haft Tappeh Struggle
- 2018: Climate Movement
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