You are here
Home ›La cosiddetta “emergenza immigrati”: invasione?
Riferite dai media, poi passivamente riprese sui social, mozioni di ogni sorta riguardanti la soluzione della crisi legata all'esodo di centinaia di migliaia di migranti. Fenomeno in continua ascesa, supera un anno dopo l'altro i peggiori pronostici , ma a parte le misere speculazioni elettorali, il dramma é solo per chi l'esodo lo vive in prima persona e vede le nostre coste punto di approdo di una vita almeno possibile.
Originale, fantasioso e soprattutto becero, il frutto di quelle "analisi" poggia solidamente su tre generali principi: frasi fatte, luoghi comuni e volgarità. Ideologie vuote, prive di un senso qualunque, tutte sembrano coincidere con una diffusa e particolare lettura delle relazioni intese alla stregua di un'organizzazione sociale che assomiglia sempre più a quella di un "parco zoologico". Infatti, la cernita di “razze” e territori di giurisdizione, la cui distribuzione sembra dover essere affidata a particolari figure della rappresentazione politica borghese: "guardiacaccia” in nuova versione, assicurantisi che le “razze” in questione non scavalchino le riserve loro assegnate.
"...gli africani devono stare a casa loro", così si esprime ad esempio il pentastellato Di Battista, sempre e comunque in buona compagnia nazionale ed internazionale, a fronte di un fenomeno che interessa centinaia di migliaia di persone. Elargisce consigli in chiave sciovinista, promettendo soluzioni definitive, o sarebbe meglio dire "finali" all'emergenza (Endlösung, si diceva una settantina e passa di anni fa...), giustificate, a suo dire, dalla pretesa penuria delle risorse a disposizione. Giustificazione che è un artefatto ideologico borghese, infatti per salvare banche, istituti finanziari e aziende in crisi (soprattutto se molto grandi), i soldi ci sono sempre, rapinati di sana pianta alla classe lavoratrice.
Il capitale non produce valori d'uso o, meglio, li produce ma esclusivamente in quanto valori di scambio; questo genera tensioni sociali legate all'impossibilità di provvedere al bisogno di tutti. Qui il pensiero borghese dà il meglio di sé negando la possibilità di vivere ad intere porzioni di proletariato e di diseredati, essendo superflue per le esigenze di valorizzazione del capitale. Il capitale esprime così la propria avversione per la vita stessa, incompatibile con le sue sacre e inderogabili leggi.
La politica intesa alla stregua dell'etologia, questo il concetto borghese di società, slegato da nessi storici, sociali ed economici.
La lunga serie di quelle improbabili analisi la si può ascoltare o leggere quotidianamente e sono purtroppo diventate "l'opinione degli italiani". Da quelle analisi rozze e sgangherate discende la pretesa divisione tra migrante economico e rifugiato, ovvero, la distinzione tra problemi sociali ed economici, che una volta "chiarita" fornisce abbondanti pretesti a cui far abboccare "pensieri deboli", riformisti e di cosiddetto buon senso, non apertamente xenofobi, populisti – come si dice oggi – piccolo borghesi nella peculiare forma che il capitale perpetua.
Strategia mistificatrice di divisione del proletariato per il controllo delle tensioni sociali che l'esodo produce. Si nega strenuamente che problemi sociali ed economici siano indissolubilmente legati tra loro e si adottano giustificazioni culturali all'azione repressiva. La borghesia non ha altro modo, se non quello violento (leggi repressive e fortemente discriminanti sono violenza), di affrontare lo spostamento di massa di uomini e donne verso le aree industrializzate del pianeta e l'impatto sociale che esso produce.
Altre motivazioni addotte dai guardiacaccia di cui sopra, è che ci troveremo di fronte a una "pressione demografica insostenibile e risorse economiche ridotte al lumicino". Come dire che chi disperatamente prova ad occupare alcuni delle migliaia di alloggi lasciati vuoti dalla speculazione è in mezzo ad una strada per via di una abnorme richiesta di case. I dispensatori borghesi di queste idiozie combattono la penuria di profitti non di case. Ragioni ideologiche, false e astratte, messe in campo proprio da chi con estrema "razionalità" deve, suo malgrado, rassegnarsi all'evidenza dei "fatti" e con pelosa riluttanza puntare le armi su miserabili, donne e bambini.
Se poi volessimo proprio "aiutarli a casa loro", dovrebbe essere chiaro che non si può prescindere dallo sviluppo in quei territori di un'industria pesante che soddisfaccia la necessità di mezzi di produzione adatti alla coltivazione di grandi estensioni di terra, come trattori, aratri, mietitrebbie, ecc., mettendo in conto però che lo sviluppo dei rapporti sociali capitalistici, presenti anche a quelle latitudini e saldamente legati alle logiche di profitto e all'imperialismo, trascinerebbe con sé la produzione bellica, che sempre accompagna lo sviluppo delle moderne "democrazie". Non esiste infatti in tutta l’Africa e il Medio Oriente una sola fabbrica di bossoli, le armi devono essere acquistate proprio da quell'Occidente scandalizzato, dalle profonde radici cristiane, che volentieri gliele vende senza nemmeno preoccuparsi tanto verso chi le puntano, il cui controllo permette di ridurre velocemente alla resa questi pseudo eserciti una volta esaurito il loro scopo (emblematico è l'esempio dell'ISIS).
Quello che invece accade e che viene perpetrato è l'esproprio su larga scala di contadini poveri e piccoli produttori (che sempre accompagna il progredire del modo di produzione capitalistico), diventati così proletari, costretti ad abbandonare i territori di origine a causa di guerre di spartizione e sfruttamento di risorse e uomini, un flusso enorme, militarizzato, sotto il controllo di bande criminali disposte a tutto, la cui notevole libertà d'azione e i guadagni vertiginosi lasciano intravedere un quadro di connivenza e lucrose concessioni "dall'alto", i cui legami si prolungano ben oltre le spiagge di imbarco. Ma La causa prima dell'attuale esodo biblico di milioni di profughi è dovuto legato all’intervento imperialista nei loro paese. Per esempio, 2003 Iraq, invasione Usa poi Afghanistan sempre Usa, Libia 2011 invasione di Francia e Inghilterra con avallo Usa.
2011, guerra civile in Siria, dove tutti i protagonisti imperialisti, Usa, Russia, A. Saudita, Turchia ecc hanno contribuito a questo macello mondiale e alla creazione delle condizioni di fuga per milioni di profughi, a cui possiamo aggiungere quelli provenienti dal Sahel, area devastata dal neo colonialismo francese e dalle pressioni economiche cinesi.
Agire scagliandosi opportunisticamente contro “l'invasore", un proletario come noi, irretiti dai media, è per la classe operaia un controsenso. Stringere alleanze con il nemico di classe borghese, nell'illusione di trarne un vantaggio, è pura fantasia. L'idea di schierarsi con "il più forte", cioè la propria borghesia “nazionale”, significa invece mettere a disposizione dello sfruttamento le energie del proletariato, che, ottenuto con politiche sanguinarie, predatorie e di guerra o con lo sfruttamento sul posto di lavoro, definisce solo il passaggio tra un ciclo di accumulazione capitalista e l'altro. Al contrario, il proletariato unito che respinga divisioni diverse da quelle di classe sarà in grado di recitare la propria parte sul palcoscenico della storia da attore protagonista e non da umile servitore della classe padrona.
GKBattaglia Comunista #09-10
Inizia da qui...
ICT sections
Fondamenti
- Bourgeois revolution
- Competition and monopoly
- Core and peripheral countries
- Crisis
- Decadence
- Democracy and dictatorship
- Exploitation and accumulation
- Factory and territory groups
- Financialization
- Globalization
- Historical materialism
- Imperialism
- Our Intervention
- Party and class
- Proletarian revolution
- Seigniorage
- Social classes
- Socialism and communism
- State
- State capitalism
- War economics
Fatti
- Activities
- Arms
- Automotive industry
- Books, art and culture
- Commerce
- Communications
- Conflicts
- Contracts and wages
- Corporate trends
- Criminal activities
- Disasters
- Discriminations
- Discussions
- Drugs and dependencies
- Economic policies
- Education and youth
- Elections and polls
- Energy, oil and fuels
- Environment and resources
- Financial market
- Food
- Health and social assistance
- Housing
- Information and media
- International relations
- Law
- Migrations
- Pensions and benefits
- Philosophy and religion
- Repression and control
- Science and technics
- Social unrest
- Terrorist outrages
- Transports
- Unemployment and precarity
- Workers' conditions and struggles
Storia
- 01. Prehistory
- 02. Ancient History
- 03. Middle Ages
- 04. Modern History
- 1800: Industrial Revolution
- 1900s
- 1910s
- 1911-12: Turko-Italian War for Libya
- 1912: Intransigent Revolutionary Fraction of the PSI
- 1912: Republic of China
- 1913: Fordism (assembly line)
- 1914-18: World War I
- 1917: Russian Revolution
- 1918: Abstentionist Communist Fraction of the PSI
- 1918: German Revolution
- 1919-20: Biennio Rosso in Italy
- 1919-43: Third International
- 1919: Hungarian Revolution
- 1930s
- 1931: Japan occupies Manchuria
- 1933-43: New Deal
- 1933-45: Nazism
- 1934: Long March of Chinese communists
- 1934: Miners' uprising in Asturias
- 1934: Workers' uprising in "Red Vienna"
- 1935-36: Italian Army Invades Ethiopia
- 1936-38: Great Purge
- 1936-39: Spanish Civil War
- 1937: International Bureau of Fractions of the Communist Left
- 1938: Fourth International
- 1940s
- 1960s
- 1980s
- 1979-89: Soviet war in Afghanistan
- 1980-88: Iran-Iraq War
- 1982: First Lebanon War
- 1982: Sabra and Chatila
- 1986: Chernobyl disaster
- 1987-93: First Intifada
- 1989: Fall of the Berlin Wall
- 1979-90: Thatcher Government
- 1980: Strikes in Poland
- 1982: Falklands War
- 1983: Foundation of IBRP
- 1984-85: UK Miners' Strike
- 1987: Perestroika
- 1989: Tiananmen Square Protests
- 1990s
- 1991: Breakup of Yugoslavia
- 1991: Dissolution of Soviet Union
- 1991: First Gulf War
- 1992-95: UN intervention in Somalia
- 1994-96: First Chechen War
- 1994: Genocide in Rwanda
- 1999-2000: Second Chechen War
- 1999: Introduction of euro
- 1999: Kosovo War
- 1999: WTO conference in Seattle
- 1995: NATO Bombing in Bosnia
- 2000s
- 2000: Second intifada
- 2001: September 11 attacks
- 2001: Piqueteros Movement in Argentina
- 2001: War in Afghanistan
- 2001: G8 Summit in Genoa
- 2003: Second Gulf War
- 2004: Asian Tsunami
- 2004: Madrid train bombings
- 2005: Banlieue riots in France
- 2005: Hurricane Katrina
- 2005: London bombings
- 2006: Anti-CPE movement in France
- 2006: Comuna de Oaxaca
- 2006: Second Lebanon War
- 2007: Subprime Crisis
- 2008: Onda movement in Italy
- 2008: War in Georgia
- 2008: Riots in Greece
- 2008: Pomigliano Struggle
- 2008: Global Crisis
- 2008: Automotive Crisis
- 2009: Post-election crisis in Iran
- 2009: Israel-Gaza conflict
- 2020s
- 1920s
- 1921-28: New Economic Policy
- 1921: Communist Party of Italy
- 1921: Kronstadt Rebellion
- 1922-45: Fascism
- 1922-52: Stalin is General Secretary of PCUS
- 1925-27: Canton and Shanghai revolt
- 1925: Comitato d'Intesa
- 1926: General strike in Britain
- 1926: Lyons Congress of PCd’I
- 1927: Vienna revolt
- 1928: First five-year plan
- 1928: Left Fraction of the PCd'I
- 1929: Great Depression
- 1950s
- 1970s
- 1969-80: Anni di piombo in Italy
- 1971: End of the Bretton Woods System
- 1971: Microprocessor
- 1973: Pinochet's military junta in Chile
- 1975: Toyotism (just-in-time)
- 1977-81: International Conferences Convoked by PCInt
- 1977: '77 movement
- 1978: Economic Reforms in China
- 1978: Islamic Revolution in Iran
- 1978: South Lebanon conflict
- 2010s
- 2010: Greek debt crisis
- 2011: War in Libya
- 2011: Indignados and Occupy movements
- 2011: Sovereign debt crisis
- 2011: Tsunami and Nuclear Disaster in Japan
- 2011: Uprising in Maghreb
- 2014: Euromaidan
- 2016: Brexit Referendum
- 2017: Catalan Referendum
- 2019: Maquiladoras Struggle
- 2010: Student Protests in UK and Italy
- 2011: War in Syria
- 2013: Black Lives Matter Movement
- 2014: Military Intervention Against ISIS
- 2015: Refugee Crisis
- 2018: Haft Tappeh Struggle
- 2018: Climate Movement
Persone
- Amadeo Bordiga
- Anton Pannekoek
- Antonio Gramsci
- Arrigo Cervetto
- Bruno Fortichiari
- Bruno Maffi
- Celso Beltrami
- Davide Casartelli
- Errico Malatesta
- Fabio Damen
- Fausto Atti
- Franco Migliaccio
- Franz Mehring
- Friedrich Engels
- Giorgio Paolucci
- Guido Torricelli
- Heinz Langerhans
- Helmut Wagner
- Henryk Grossmann
- Karl Korsch
- Karl Liebknecht
- Karl Marx
- Leon Trotsky
- Lorenzo Procopio
- Mario Acquaviva
- Mauro jr. Stefanini
- Michail Bakunin
- Onorato Damen
- Ottorino Perrone (Vercesi)
- Paul Mattick
- Rosa Luxemburg
- Vladimir Lenin
Politica
- Anarchism
- Anti-Americanism
- Anti-Globalization Movement
- Antifascism and United Front
- Antiracism
- Armed Struggle
- Autonomism and Workerism
- Base Unionism
- Bordigism
- Communist Left Inspired
- Cooperativism and autogestion
- DeLeonism
- Environmentalism
- Fascism
- Feminism
- German-Dutch Communist Left
- Gramscism
- ICC and French Communist Left
- Islamism
- Italian Communist Left
- Leninism
- Liberism
- Luxemburgism
- Maoism
- Marxism
- National Liberation Movements
- Nationalism
- No War But The Class War
- PCInt-ICT
- Pacifism
- Parliamentary Center-Right
- Parliamentary Left and Reformism
- Peasant movement
- Revolutionary Unionism
- Russian Communist Left
- Situationism
- Stalinism
- Statism and Keynesism
- Student Movement
- Titoism
- Trotskyism
- Unionism
Regioni
Login utente
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.