You are here
Home ›Di chi è il futuro? Avremo il domani che sapremo costruirci
Volantino per la manifestazione del 27 novembre a Roma, indetta dalla CGIL
Di chi è il futuro? Guardando il panorama sociale in cui viviamo noi proletari - operai, semplici impiegati, precari… - la risposta non sarebbe incoraggiante. Salari e stipendi in calo da anni, tanto che aumenta l'esercito di coloro che faticano ad arrivare non solo alla quarta, ma alla terza e persino alla seconda settimana. La precarietà dilaga, soprattutto tra i giovani. La disoccupazione avanza a grandi passi, appena mascherata dalla cassa integrazione (per chi ce l'ha), che, per altro, significa un drastico abbassamento del tenore di vita. Invece, chi ha la “fortuna” di conservare il posto di lavoro (“fisso” o precario) è costretto a subire un netto peggioramento delle condizioni di lavoro e, quindi, di esistenza. Non bastano gli stipendi insufficienti, bisogna lavorare di più e peggio: più orario, più fatica, meno salario e meno pensione. Le condizioni di riferimento del padronato sono quelle dell'«operaio globale», delle fabbriche (e dei servizi) delocalizzate là dove la manodopera costa meno, molto meno, dove la tirannia del padrone è assoluta, dove non solo la protesta organizzata, ma la semplice rimostranza è punita col licenziamento, col carcere e peggio. Le condizioni dell'operaio globale, degli immigrati - sfruttati come schiavi, truffati, bastonati dal padrone e dal suo stato - di Pomigliano: questo è il modello del “nuovo” rapporto di lavoro.
Siamo così al paradosso di una società in cui i trentenni e oltre sono costretti a essere mantenuti da genitori a cui si impone - anche letteralmente - di morire sul posto di lavoro. Questo paradosso si chiama capitalismo. Un capitalismo che, per cercare di superare la crisi, da decenni attacca il lavoro salariato, gonfia bolle speculative che inevitabilmente esplodono, aggravando l'aggressione al proletariato e a settori crescenti di piccola borghesia, a cui vengono chiusi i tradizionali sbocchi occupazionali, a causa del taglio ai servizi sociali, alla cultura, alla ricerca.
L'intensificazione dello sfruttamento, la predazione delle risorse (dai cosiddetti “beni comuni” al salario indiretto e differito), la dequalificazione degli studi (quanti laureati, stagisti o no, guadagnano stipendi ridicoli!): la borghesia non può fare altro, per rianimare saggi del profitto in debito d'ossigeno. Tutto ciò fa parte dell'agenda dei governi di ogni colore politico.
Il capitalismo ordina, i governi eseguono, il sindacalismo convince i lavoratori della necessità dei sacrifici, contrattando i dettagli per frenare, in parte, l'esosità dei padroni e salvare la faccia. Almeno, fino a ieri. Oggi, CISL-UIL sono solo una filiale di Confindustria e governo, mentre la CGIL vuole continuare sulla via della concertazione, nonostante la crisi l'abbia molto ristretta. Ma è stata proprio la concertazione, cedimento dopo cedimento, a ridurci in queste condizioni.
Che fare, quindi? E' giusto manifestare, però non basta. I cortei hanno senso se accompagnano un percorso di lotte vere, di intensità almeno pari a quella della guerra sociale che ci viene fatta. Ma il sindacalismo non le vuole fare o non ne è capace (o le due cose insieme): allora sono i proletari a dover prendere in mano la difesa dei propri interessi di classe, mai come nella crisi inconciliabilmente opposti a quelli della borghesia.
In che modo? I lavoratori più combattivi creino dei Comitati di lotta, per iniziare a rompere la cappa della rassegnazione, per stimolare e organizzare gli altri lavoratori, per forza di cose fuori e, se necessario, contro il sindacato. Sono le assemblee dei lavoratori che devono decidere modalità e scopi delle lotte. Uniamo le vertenze delle aziende in crisi, battiamoci contro tutti i licenziamenti e contro la precarietà. Facciamo sentire la forza operaia ai padroni: creiamo, durante le lotte, coordinamenti indipendenti da tutti i sindacati, che uniscono gli operai, i precari e i lavoratori in lotta di ogni settore! Indispensabile per noi è il radicare in questo processo il partito di classe, comunista ed internazionalista, cui chiamiamo ad unirsi tutti i proletari più sensibili e non rassegnati a subire i ricatti di questa infame società, per mettere radicalmente in discussione il sistema di sfruttamento: il capitalismo.
Il futuro sarà nostro, se sapremo prepararcelo!
Inizia da qui...
ICT sections
Fondamenti
- Bourgeois revolution
- Competition and monopoly
- Core and peripheral countries
- Crisis
- Decadence
- Democracy and dictatorship
- Exploitation and accumulation
- Factory and territory groups
- Financialization
- Globalization
- Historical materialism
- Imperialism
- Our Intervention
- Party and class
- Proletarian revolution
- Seigniorage
- Social classes
- Socialism and communism
- State
- State capitalism
- War economics
Fatti
- Activities
- Arms
- Automotive industry
- Books, art and culture
- Commerce
- Communications
- Conflicts
- Contracts and wages
- Corporate trends
- Criminal activities
- Disasters
- Discriminations
- Discussions
- Drugs and dependencies
- Economic policies
- Education and youth
- Elections and polls
- Energy, oil and fuels
- Environment and resources
- Financial market
- Food
- Health and social assistance
- Housing
- Information and media
- International relations
- Law
- Migrations
- Pensions and benefits
- Philosophy and religion
- Repression and control
- Science and technics
- Social unrest
- Terrorist outrages
- Transports
- Unemployment and precarity
- Workers' conditions and struggles
Storia
- 01. Prehistory
- 02. Ancient History
- 03. Middle Ages
- 04. Modern History
- 1800: Industrial Revolution
- 1900s
- 1910s
- 1911-12: Turko-Italian War for Libya
- 1912: Intransigent Revolutionary Fraction of the PSI
- 1912: Republic of China
- 1913: Fordism (assembly line)
- 1914-18: World War I
- 1917: Russian Revolution
- 1918: Abstentionist Communist Fraction of the PSI
- 1918: German Revolution
- 1919-20: Biennio Rosso in Italy
- 1919-43: Third International
- 1919: Hungarian Revolution
- 1930s
- 1931: Japan occupies Manchuria
- 1933-43: New Deal
- 1933-45: Nazism
- 1934: Long March of Chinese communists
- 1934: Miners' uprising in Asturias
- 1934: Workers' uprising in "Red Vienna"
- 1935-36: Italian Army Invades Ethiopia
- 1936-38: Great Purge
- 1936-39: Spanish Civil War
- 1937: International Bureau of Fractions of the Communist Left
- 1938: Fourth International
- 1940s
- 1960s
- 1980s
- 1979-89: Soviet war in Afghanistan
- 1980-88: Iran-Iraq War
- 1982: First Lebanon War
- 1982: Sabra and Chatila
- 1986: Chernobyl disaster
- 1987-93: First Intifada
- 1989: Fall of the Berlin Wall
- 1979-90: Thatcher Government
- 1980: Strikes in Poland
- 1982: Falklands War
- 1983: Foundation of IBRP
- 1984-85: UK Miners' Strike
- 1987: Perestroika
- 1989: Tiananmen Square Protests
- 1990s
- 1991: Breakup of Yugoslavia
- 1991: Dissolution of Soviet Union
- 1991: First Gulf War
- 1992-95: UN intervention in Somalia
- 1994-96: First Chechen War
- 1994: Genocide in Rwanda
- 1999-2000: Second Chechen War
- 1999: Introduction of euro
- 1999: Kosovo War
- 1999: WTO conference in Seattle
- 1995: NATO Bombing in Bosnia
- 2000s
- 2000: Second intifada
- 2001: September 11 attacks
- 2001: Piqueteros Movement in Argentina
- 2001: War in Afghanistan
- 2001: G8 Summit in Genoa
- 2003: Second Gulf War
- 2004: Asian Tsunami
- 2004: Madrid train bombings
- 2005: Banlieue riots in France
- 2005: Hurricane Katrina
- 2005: London bombings
- 2006: Anti-CPE movement in France
- 2006: Comuna de Oaxaca
- 2006: Second Lebanon War
- 2007: Subprime Crisis
- 2008: Onda movement in Italy
- 2008: War in Georgia
- 2008: Riots in Greece
- 2008: Pomigliano Struggle
- 2008: Global Crisis
- 2008: Automotive Crisis
- 2009: Post-election crisis in Iran
- 2009: Israel-Gaza conflict
- 2020s
- 1920s
- 1921-28: New Economic Policy
- 1921: Communist Party of Italy
- 1921: Kronstadt Rebellion
- 1922-45: Fascism
- 1922-52: Stalin is General Secretary of PCUS
- 1925-27: Canton and Shanghai revolt
- 1925: Comitato d'Intesa
- 1926: General strike in Britain
- 1926: Lyons Congress of PCd’I
- 1927: Vienna revolt
- 1928: First five-year plan
- 1928: Left Fraction of the PCd'I
- 1929: Great Depression
- 1950s
- 1970s
- 1969-80: Anni di piombo in Italy
- 1971: End of the Bretton Woods System
- 1971: Microprocessor
- 1973: Pinochet's military junta in Chile
- 1975: Toyotism (just-in-time)
- 1977-81: International Conferences Convoked by PCInt
- 1977: '77 movement
- 1978: Economic Reforms in China
- 1978: Islamic Revolution in Iran
- 1978: South Lebanon conflict
- 2010s
- 2010: Greek debt crisis
- 2011: War in Libya
- 2011: Indignados and Occupy movements
- 2011: Sovereign debt crisis
- 2011: Tsunami and Nuclear Disaster in Japan
- 2011: Uprising in Maghreb
- 2014: Euromaidan
- 2016: Brexit Referendum
- 2017: Catalan Referendum
- 2019: Maquiladoras Struggle
- 2010: Student Protests in UK and Italy
- 2011: War in Syria
- 2013: Black Lives Matter Movement
- 2014: Military Intervention Against ISIS
- 2015: Refugee Crisis
- 2018: Haft Tappeh Struggle
- 2018: Climate Movement
Persone
- Amadeo Bordiga
- Anton Pannekoek
- Antonio Gramsci
- Arrigo Cervetto
- Bruno Fortichiari
- Bruno Maffi
- Celso Beltrami
- Davide Casartelli
- Errico Malatesta
- Fabio Damen
- Fausto Atti
- Franco Migliaccio
- Franz Mehring
- Friedrich Engels
- Giorgio Paolucci
- Guido Torricelli
- Heinz Langerhans
- Helmut Wagner
- Henryk Grossmann
- Karl Korsch
- Karl Liebknecht
- Karl Marx
- Leon Trotsky
- Lorenzo Procopio
- Mario Acquaviva
- Mauro jr. Stefanini
- Michail Bakunin
- Onorato Damen
- Ottorino Perrone (Vercesi)
- Paul Mattick
- Rosa Luxemburg
- Vladimir Lenin
Politica
- Anarchism
- Anti-Americanism
- Anti-Globalization Movement
- Antifascism and United Front
- Antiracism
- Armed Struggle
- Autonomism and Workerism
- Base Unionism
- Bordigism
- Communist Left Inspired
- Cooperativism and autogestion
- DeLeonism
- Environmentalism
- Fascism
- Feminism
- German-Dutch Communist Left
- Gramscism
- ICC and French Communist Left
- Islamism
- Italian Communist Left
- Leninism
- Liberism
- Luxemburgism
- Maoism
- Marxism
- National Liberation Movements
- Nationalism
- No War But The Class War
- PCInt-ICT
- Pacifism
- Parliamentary Center-Right
- Parliamentary Left and Reformism
- Peasant movement
- Revolutionary Unionism
- Russian Communist Left
- Situationism
- Stalinism
- Statism and Keynesism
- Student Movement
- Titoism
- Trotskyism
- Unionism
Regioni
Login utente
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.