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Home ›Sgombrato il centro sociale Cox 18
Alle ore 8 di ieri, 22 gennaio, decine di carabinieri e poliziotti in tenuta antisommossa hanno circondato il Cox 18, lo storico centro sociale di Milano. Sgombero e sigilli iniziatisi quasi in "punta di piedi"; ma dopo meno di due ore in via Conchetta, lungo i Navigli, si sono radunati centinaia di giovani - provenienti anche da altri centri sociali - e sono cominciate le scaramucce ("guerriglia urbana" secondo la stampa) a contatto con le "forze dell'ordine", a loro volta e nel frattempo quadruplicatesi in numero e mezzi. Stando alle notizie diffuse dai mass-media, la zona sud di Milano sarebbe stata "messa a ferro e fuoco" per tutta la giornata e parte della serata, poiché lungo le vie della circonvallazione, prima, e poi del centro storico (Palazzo Marino e piazza della Scala), si è dipanato un lungo corteo (manco a dirlo "non autorizzato") composto da "giovani facinorosi", "cani sciolti", eccetera. Alcuni contusi e feriti sono segnalati sia tra i dimostranti, sottoposti a "cariche di alleggerimento", sia tra i poliziotti. Si parla di traffico paralizzato, devastazioni, lanci di uova e di rifiuti, cartelli e cestini divelti, scritte sui muri, eccetera. La Digos si prepara a visionare le telecamere di video sorveglianza e mettere al fresco qualche "incivile testa calda" che non vuol capire le "giuste ragioni" della cittadinanza e dei fans del pugno forte. Dopo gli immigrati e i musulmani, sotto con i centri sociali.
L'operazione era nell'aria, da quando il Comune aveva avviato le pratiche "legali" per il rilascio dello stabile occupato dal lontano 1976, quando lo spazio era di proprietà privata. Per questo il Cox18 lo ritiene suo per "usucapione"; una causa civile è in corso ma sembra venga ignorata dai custodi dell'ordine e del decoro cittadino, che dalle parole sono passati ai fatti.... Nel 1987 il Comune si era appropriato dell'area; l'allora sindaco socialista Pillitteri fece un'assegnazione provvisoria senza scadenza. E mentre ora il comune rifiuta qualsiasi incontro con i giovani (questa una delle ragioni che ieri ha esasperato i manifestanti), il vicesindaco De Corato, di Alleanza Nazionale, ha dichiarato guerra agli "abusivi che occupano spazi da restituire ai cittadini". Addirittura a "persone e famiglie indigenti"... E questo "è solo l'inizio", affinché Milano - come aggiunge il leghista Salvini (che detiene l'ultimo posto nella graduatoria delle presenze nelle laboriose riunioni comunali) - "recuperi la normalità", quella che piace ai "milanesi per bene"... Peccato che a Milano non si contino locali sfitti, case di lusso disabitate, appartamenti megagalattici di centinaia di metri quadrati, occupati dai "cittadini per bene" che passeggiano per le vie centrali e luminose del centro città... Non solo proprietà private, sacre e inviolabili, ma anche pubbliche, comunali. Tutto questo mentre, al di fuori dei salotti bene cittadini, è sotto gli occhi di tutti il dilagare di miseria e degrado, di cui l'ultimo tragico esempio è stata la morte di una persona senzacasa sulle panchine di un parco.
Proprio in questi giorni, la procura milanese ha reso noto che nelle casse di Palazzo Marino vi è un "buco" di oltre 96 milioni di euro (forse addirittura 162 milioni) versati in più da Palazzo Marino agli Istituti di Credito e relativi faccendieri, risultato di una gigantesca truffa aggravata ovvero di una operazione di sottoscrizione di "derivati" (i debiti da ristrutturare sarebbero stati par a più di 1.685 miliardi e mezzo di euro) eseguita da Palazzo Marino con il famoso sindaco Albertini nel 2005. Coinvolti funzionari di Banche, incaricati di riorganizzare il debito del Comune, e personaggi di primo piano dell'amministrazione cittadina: tutti avrebbero incassato parte degli "illeciti profitti" che, a spese del Comune, hanno accompagnato la truffa. La messa all'asta dello stabile di via Conchetta (altro che appartamenti per i proletari indigenti!) rientrerebbe in una "politica" volta a "fare cassa", quella cassa in cui han fatto, e fanno, man bassa le alterne maggioranze e minoranze del governo cittadino... Fra parentesi, si dice che nessun Paese europeo abbia fatto un così massiccio uso di derivati come l'Italia, con Comuni, Provincie e Regioni indebitati fino al collo. Fra qualche anno se ne vedranno delle belle!
Anche la Libreria Calusca, dove si conserva tutto l'archivio di Primo Moroni con migliaia di libri, giornali, riviste e volantini dei movimenti della sinistra extraparlamentare (un "patrimonio culturale" che i benpensanti milanesi, e non solo, destinerebbero volentieri ad un... rogo purificatore) - è stata per il momento "liberata" e il pugnace De Corato, buttando benzina sul fuoco ed elogiando i salutari manganelli, ha affermato che "i libri saranno consegnati a chi ci dirà la Prefettura". Da parte loro, leghisti e apostoli vari della libertà berlusconiana insorgono contro la "vergogna di manifestazioni e cortei selvaggi, strumentalizzati da chi vuole unicamente cercare disordini e alzare la tensione".
Da sottolineare che il centro sociale in questione è stato certamente per decenni uno dei "più tranquilli" in città, pur mantenendo sempre e orgogliosamente la propria identità antagonista e anarchica. Cinque anni fa fu oggetto dell'aggressione di un folto gruppo di naziskin che, con gruppi della estrema destra, giravano e girano indisturbati per la città e danno una mano - a quanto pare - a mantenere un certo tipo di ordine.
2009-01-23Battaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #2
Febbraio-marzo 2009
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